Il 19 Febbraio scorso è nata Cna Cinema e Audiovisivo Liguria. I piccoli e medi professionisti della filiera della produzione e postproduzione della Liguria si uniscono in un gruppo d’interesse per testimoniare il valore del comparto. Un settore in movimento che necessita aggiornamento e formazione per poter stare al passo con i competitor. In totale sono 370 le imprese liguri del mondo della produzione video e dell’audiovisivo.

«Siamo lieti di allargare la grande famiglia della Cna a questo nuovo gruppo d’interesse – ha commentato Massimo Giacchetta, presidente Cna Liguria – rappresenta un’occasione per fare il punto sulla consistenza di un settore che opera con professionalità e per essere competitivo deve continuamente aggiornarsi. L’obiettivo di Cna è di essere di supporto a queste imprese e poterle aiutare a fare rete per potersi proporre a mercati anche internazionali. Tra gli obiettivi nazionali c’è anche il lavoro sull’internazionalizzazione sia per la partita dei festival sia per la promozione».

«Da soli non si riesce ad emergere soprattutto nel settore dell’audiovisivo – spiega Alfonso Cioce, portavoce Cna Cinema e Audiovisivo Liguria – non si riesce a lavorare a livello nazionale e internazionale se non si entra in una struttura che ti permette di far crescere esperienze e collaborazioni. Per emergere abbiamo bisogno di una rete più ampia. Vogliamo aumentare la nostra capacità di realizzare prodotti ‘interessanti’ per il mercato. L’audiovisivo, rispetto ad altri settori, è in crescita ma quello che manca sono risposte che vengono dal territorio, come la legge regionale dell’industria creativa in grado di coinvolgere tutta la filiera».

Alla politica il nuovo gruppo chiede strumenti per diventare competitivi, con investimenti mirati e neanche troppo onerosi, rispetto alle ricadute possibili. «Se cresce la produzione di progetti cinematografici realizzati dalle imprese residenti sul territorio regionale – afferma Cioce – di riflesso vi è un ritorno economico a medio e lungo termine a livello locale. Per questo chiediamo creazione di un percorso verso la creazione di ‘marchio di qualità’, un albo che garantisca i professionisti del settore utile anche a distinguere chi opera abusivamente creando una concorrenza sleale, e percorsi formativi adatti a più livelli e in grado di adeguarsi all’evoluzione tecnologica costante del settore. Il nostro intento è, anche, di coinvolgere la filiera degli scrittori, sceneggiatori, attori e scenografi. Siamo propositivi: ci sono grandi opportunità per questo settore nella nostra regione, ma spesso non vengono valutate. Come per esempio la possibilità di convertire degli spazi in disuso per attività cinematografiche».